Presentazione
I due kit precedenti, recensiti dal vostro ospite, hanno rivelato delle indubbie qualità (design, tema, minifig) ma anche qualche limite non indifferente (presa dei pezzi non uniforme).
Siccome sono “di coccio”, e siccome il modello mi piace e non poco, mi sono comprato pure questo kit, che contiene oltre ad un piccolo heli-mech un robottone grosso e cattivo, degno degli anime anni ‘70. Lo scopo di questa recensione è, oltre che costruire e recensire il kit, vedere se il discorso qualità è una costante di questa serie oppure sono stato sfortunato io.
Detto questo, passiamo all’…
Unboxing
L’Enlighten 3006 si presenta così:

- Quattro diconsi quattro buste numerate, che contengono delle sotto-bustine coi pezzi piccoli
- Adesivi di buona qualità
- Libro delle istruzioni, 48 pagine.
Le istruzioni sono chiare e ben esposte. L’unico limite, se così si può chiamare, è che un singolo passo del 3006 equivale ad almeno due-tre passi Lego. Per chi ha una certa età, è un tuffo nel passato, quando gli uomini erano uomini e le istruzioni erano istruzioni.
Le Minifig
Il modello contiene quattro minifig.




Due di queste le abbiamo già trovate nei 3001 e 3002. Di nuovo troviamo un calciatore e… un notissimo ex-arbitro italiano :-)
Qualitativamente, nulla da dire. Le mani si incastrano alla perfezione, le braccia non sono per niente molli. Giusto l’incastro gambe-tronco è un po’ duretto, ma niente di che. Fin qui, tutto bene.
L’Heli-Mech
Il primo dei due modelli è un piccolo heli-mech, ovvero un esoscheletro con due rotori che dovrebbero permettergli di sollevarsi in aria ed effettuare attacchi aerei.




Il design non è nulla di speciale, ma è decisamente gradevole. Purtroppo – e le foto non lo fanno vedere – il kit soffre della presa insufficiente di due pezzi: la presa tra il perno mixel e l’ala destra è piuttosto debole, non così tanto da non restare in posizione, ma abbastanza da richiedere cura durante la posa del modello. Il secondo punto debole è il rotore destro, che ha anch’esso una presa debole quando si aggancia all’ala. Anche in questo caso resta in posizione, ma richiede un’attenzione durante la posa che rovina un po’ il gioco.
Tra l’altro la qualità della presa cambia a seconda di dove si posizionano i pezzi. Se attacco il rotore sotto il perno mixel, questo resta più fermo. Vabbé, come ho già detto in precedenza: dispiace che, di fronte ad uno sforzo di design, non corrisponda un controllo qualità migliore, e non è che “Made in China” significhi necessariamente bassa qualità: la presa dei mattoncini Gudi è a livello Lego, per esempio.
Detto questo, continuiamo con…
Il robottone!
Devo dirlo, dopo l’heli-mech avevo un certo qual timore di rimanere deluso.






Fin qui tutto bene. Da notare che i giunti a sfera enlighten sono particolari: per aumentarne la frizione nella parte concava di alcuni di essi occorre inserire dei gommini che, aumentando la frizione, permettono al modello di reggere pesi maggiori senza inficiarne la posabilità.
Devo dire che arrivato qui mi sono sentito rincuorato. Ma….
L’attacco della trivella!
…la sorpresa è arrivata montando la Trivella Spaziale. La parte è composta dalla trivella e due ruotoni di plastica tenuti insieme da due assali technic collegati. L’aggancio al giunto viene realizzato usando una sfera dotata di attacco technic, approccio già visto nel 3001. Il problema è che il perno technic tendeva a scivolare via dalla sfera sotto il peso della trivella, rovinando quindi il modello e costringendo a tenere il gomito rialzato per evitare che la gravità facesse il suo sporco lavoro. Le figure sottostanti mostrano il mech completo con il pezzo originale.


Alla fine il problema è stato risolto cambiando la sfera, utilizzando una di quelle fornite nel 3001 che – per fortuna – si è rivelata dotata di una presa all’altezza del compito richiesto. Qui sotto c’è una foto di famiglia con il pezzo sostituito.

Posso tranquillamente dire che in questa posa, col pezzo originale, la trivella non sarebbe rimasta al suo posto per più di qualche minuto :-(
Altre considerazioni
Al netto di questo problema non si può non notare che il mech è semplicemente bello. E’ grosso (alto come sei minifig e mezzo, ovvero quasi 13 metri in scala), imponente, ha il vano pilota, è molto ben posabile e, insomma, fa la sua porca figura. Tra l’altro l’azzurro elettrico è un’ottima scelta, e il modello nel suo complesso mi ricorda una versione da terra del Pathfinder di Jovian Chronicles.

Oltre a questo il design è, tutto sommato, solido: il problema in precedenza èra dovuto ad un pezzo qualitativamente inferiore e non alla progettazione (prova il fatto è che con un pezzo adeguato, il problema si è risolto). Sono queste le cose che fanno incavolare: a fronte del design, non sempre corrisponde una qualità adeguata (o meglio: i pezzi standard ormai sono indistinguibili da quelli Lego, quelli non standard… ehm ehm).
Conclusioni
Che dire, è da consigliare?
D’accordo, dopo le opportune modifiche il mech regge e troneggia sul suo scaffale. Le minifig sono ben fatte. L’helimech, montato in maniera lievemente diversa, tiene. Il design è ottimo, decisamente a livello Lego. Ma resta un po’ di amaro in bocca, dovuto a quei piccoli pezzi stupidi che possono rovinare un intero modello.
Come design darei un 5⁄5 secco. I mech non hanno punti deboli, le possibilità di gioco sono tante e, insomma: è un kit fatto bene bene bene, meglio, come design, anche del glorioso Gudi 8216 – The Core Of Defense. Ciò che tira giù il voto è la qualità non uniforme dei pezzi. Generalmente molto buona (altrimenti un mech così grosso non resterebbe in piedi) ma minata da una presa insufficiente in alcuni pezzi critici. Ad essere buoni 3⁄5.
Facendo la media, quindi il voto finale è 4⁄5, che è comunque un signor voto e che è in linea con il mio consiglio perché il robottone, semplicemente, spacca.
Sono un po’ severo? Certo. Alla fine, montare il mech mi è piaciuto. Divertirmi a posarlo, pure. E’ grosso, pesante, mobile. E’ soddisfazione giapanza pura. Ed è proprio per questo che il difettuccio in grado di rovinare il modello pesa più del dovuto. Perché certe cose fanno rabbia.
Signori della Enlighten, avete fatto uno sforzo non indifferente per rendere il vostro catalogo originale. Siete a tanto così dall’offrire un prodotto di qualità assoluta. Datevi da fare.
Alla prossima e Build on!
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